La Cistifellea

La cistifellea funziona in stretto contatto con il fegato, raccogliendo e concentrando la bile che quest'ultimo secerne, distribuendola nell'intestino tenue, fino all'uscita dello stomaco. La distribuzione della bile permette al processo della digestione, in particolare degli alimenti grassi, di svolgersi armoniosamente. In caso di disfunzione, la digestione viene percepita come «cattiva». Partecipando alla digestione fisica degli alimenti, la cistifellea gioca un ruolo analogo nella digestione psicologica degli avvenimenti. Nel linguaggio corrente si dice comunemente «ingoiare bile» quando si deve sopportare qualcosa di sgradevole senza poter reagire. Ma sono quasi sempre inquietudini legate ad una persona (noi stessi o qualcun altro) che ci è cara. Le malattie della cistifellea ci parlano della nostra difficoltà a gestire i nostri sentimenti e a chiarirli. Siamo nel contesto della dinamica Yang, ossia in rapporto con l'esterno. «Qual è il mio posto?», ottengo un riconoscimento dagli altri, mi amano per quello che faccio e che rappresento, sono tutte domande ricollegabili ai disturbi della cistifellea, come pure tutte le collere violente che accompagnano i passaggi difficili, soprattutto quando la persona avverte un senso di ingiustizia nei propri confronti. Anche la giustificazione delle azioni è presente, a maggior ragione se queste non sono contrassegnate dal marchio della sincerità e della verità.  Le malattie della cistifellea possono infatti significare che il nostro senso della verità e del giusto non è molto chiaro o che è eccessivo e che abbiamo la tendenza a costringere, usare se non addirittura manipolare gli altri (sempre dandoci delle buone ragioni, naturalmente).
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Le vie Biliari.
Si tratta dell'organo e dei canali preposti alla formazione, la concentrazione e l'evacuazione della bile dal fegato al duodeno. I disturbi delle vie biliari riguardano delle inquietudini ("divento bilioso"), o collera frammista a rancore. E interessante notare che "collera" e "colecisti", ossia la cistifellea o vescicola biliare, hanno la stessa origine semantica.
• Divento bilioso per una situazione che ancora deve accadere (un esame, un concorso, una risposta che sto aspettando...)?
• Ho forse vissuto una o più situazioni che trovo imperdonabili?

Itterizia
Si tratta quasi sempre di un eccesso di distruzione di globuli rossi, che può essere collegato al rifiuto della propria vita o di se stessi. L'ittero può anche esprimere collera nei confronti di una situazione inaccettabile.

Calcoli biliari o litiasi della cistifellea.  
I calcoli biliari sono formati da depositi di colesterolo o di calcio. Può trattarsi di un unico grosso calcolo o di diversi calcoli di piccole dimensioni. Una persona può averli da anni senza esserne consapevole; ma quando uno di questi calcoli si muove ed entra nel coledoco, allora i dolori sono molto acuti. La formazione dei calcoli proviene generalmente da giudizi severi su noi stessi, su chi ci sta intorno o sulla vita. Possiamo essere in collera, nutrire rancore o temere il giudizio altrui, perché ci giudichiamo da soli. Quali pensieri nutro per me stesso, le persone che mi circondano e la vita?  Sono pensieri duri? Per chi provo rancore?
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E' la parte finale della via biliare principale, costituita dall'unione del dotto epatico (fegato) e di quello, cistico, (Vescica Biliare). E' Interessante notare che troviamo il prefisso “col” nei termini colecistite, colestasi o colesterolo che riguardano le vie biliari, e chiamiamo «coleretiche» le sostanze che stimolano la secrezione biliare. C'è forse un denominatore comune?  Di fatto questi termini hanno tutti in comune la radice “col” come nella parola “collera”.  I problemi alle vie biliari sono sempre legati a collera mista a rancore.

Colecistite.
Infiammazione della vescichetta biliare (chiamata anche colecisti o cistifellea) che causa dolori addominali intensi. Se ne distinguono due tipi, acuta e cronica, e nella maggior parte dei casi è determinata dall'ostruzione di un calcolo nelle vie biliari. La bile rimasta prigioniera nella cistifellea si concentra e ristagna, provocandone un'irritazione delle pareti.  Il corpo cerca di riparare i tessuti ricorrendo ai batteri per eliminare le cellule danneggiate L'aumento di attività del sistema parasimpatico in questa parte dell'organismo può creare dolore.  La colecistite è legata alla collera e al risentimento. 
 

 
Colecistite acuta.
Corrisponde a una crisi, spesso chiamata “crisi di fegato”.  Esprime un “troppo pieno” di emozioni, un'insieme di paura, collera e risentimento che una persona o una situazione hanno risvegliato. Prima che mi venisse questa crisi, mi sono arrabbiato perché non mi sono sentito compreso o rispettato nelle mie richieste? Per il suo modo di agire, una persona mi ha forse ricordato uno dei miei familiari che ho odiato per anni per il male che mi ha fatto o che ha fatto subire a coloro che amavo?

Colecistite cronica.
Questa patologia passa spesso inosservata a a che non si manifesta in forma acuta.  È legata a un risentimento a un rancore nutriti per anni. C'è una persona del mio ambiente verso la quale nutro un forte rancore può spingermi a dire o a pensare: “Quello per me può anche crepare, non me ne importa niente!”
 
Colestasi.
Ristagno di bile nei piccoli canali biliari all'interno del fegato, che causa un particolare tipo di ittero o di alterazione del fegato. Continuo a nutrire una collera della quale non riesco a liberarmi?
 
Carcinoma colangiocellulare. 
Massa tumorale che si sviluppa a partire dai piccoli dotti biliari intraepatici. Dipende spesso da un o di collera nei confronti di uno dei nostri cari ,legato a un sentimento di ingiustizia e incomprensione. Per guarirne è importante liberarsi dalla rabbia e dire alla o alle persone verso cui nutriamo questo sentimento ciò che si è provato di fronte alla loro chiusura o ai loro giudizi nei nostri riguardi.  CHo vissuto una situazione in cui mi sono sentito giudicato e incompreso da una persona per me molto importante? Nutro rancore verso uno dei miei cari?
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Calcoli biliari
Colecistite
Discinesia biliare
Infiammazione biliare
Litiasi biliare (calcoli)
La colecisti opera in diretta associazione con il fegato, del quale raccoglie e concentra la bile.  La distribuisce poi nell'intestino tenue, all'imboccatura inferiore dello stomaco. La secrezione di bile permette al processo di digestione, in particolare degli alimenti grassi, di svolgersi armoniosamente.  In caso di disfunzione, la digestione viene percepita come cattiva. Giacché prende parte alla digestione fisica degli alimenti, la colecisti svolge un ruolo analogo nella digestione psicologica degli avvenimenti. Nel linguaggio corrente si dice comunemente "ingoiare bile" quando ci si inquieta. Si tratta tuttavia quasi sempre di inquietudini legate a una persona (noi stessi o qualcun altro) che ci è cara. I mali della colecisti (calcoli biliari, colecistite, discinesia, infiammazione e litiasi biliare) ci parlano della nostra difficoltà a gestire i sentimenti e a chiarirli. Siamo nella dinamica Yang, ossia in rapporto con l'esterno: Qual è il mio posto?  Sono riconosciuto dagli altri?,  Sono amato per quello che faccio e che rappresento? sono tutte domande riconducibili ai disturbi biliari, così come lo sono tutte le collere violente che accompagnano i momenti difficili, soprattutto quando sussiste un senso d'ingiustizia. Anche la giustificazione delle azioni è molto presente, a maggior ragione se queste non sono contrassegnate dal marchio della sincerità e della verità. Insufficienze o discinesie biliari possono infatti significare che il nostro senso del vero e del giusto non è molto chiaro o è eccessivo e che abbiamo la tendenza a costringere, a usare se non addirittura a manipolare gli altri (sempre adducendo valide ragioni, naturalmente). La sabbia della litiasi biliare, ossia i famosi calcoli, intorbidisce la bile. Abbiamo sicuramente bisogno di far luce in certe cose. La particolarità della colecistite è data dalla presenza di uno stato infiammatorio e infettivo.  Quest'affezione indica che, oltre al senso generale sopra citato, si aggiunge un'idea d'infezione, cioè di aggressione esterna. Essa ci “imputridisce sicuramente la vita, perché facciamo fatica ad accettare o passare ad altro. In alternativa, la nostra vita è stata infettata dalle ingiustizie reali o immaginarie, vissute o inferte dagli altri.
Libro: Dimmi dove ti fa male Glossario-Psicoenergetico
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