Rabbia

La Rabbia è l' emozione è  più potente, carica di energia. La sua origine implica la necessità di difendersi quando si è attaccati o quando vengono violati i confini. E’ accompagnata da una serie di modificazioni fisiologiche che preparano all’azione ma non generano automaticamente il comportamento.  Nella pratica ci sono  4 tipi di rabbia:
- la primaria adattiva repressa: nasce da una situazione reale di violazione, ma viene repressa usando diverse strategie, dal crollo emozionale, accompagnato da lacrime e senso di impotenza, alla minimizzazione, dalla razionalizzazione al lamento.
- la  primaria disadattiva: quando non svolge più il compito di proteggerci da una intrusione, ma si evidenzia come prima risposta ad una situazione che ci ricorda una situazione pregressa accompagnata da rabbia.

-la  secondaria: l’espressione della rabbia segue una emozione diversa, e serve come scarico o copertura di tale emozione. A volte piuttosto che sentirsi tristi ci si può arrabbiare con qualcuno per cancellare i pensieri dolorosi. In questi casi è inutile fermarsi all’aspetto della rabbia ma si deve comprendere e trattare l’emozione primaria sottostante. Spesso le persone si arrabbiano con se stesse per il fatto di sentirsi depresse o spaventate, esprimendo in questa maniera il rifiuto verso una parte di sé.
- la  strumentale: esprimere rabbia è un mezzo efficace per controllare gli altri e indurre l’ambiente a piegarsi ai propri voleri. Il problema è che gli altri reagiranno di solito con amarezza, risentimento e distacco.

Quindi è una maniera di far valere i propri diritti, ed è interessante ricordare qui quali sono secondo Lowen:
· di esistere
· di essere al sicuro nella propria condizione di bisogno
· all’autonomia e all’indipendenza
· di desiderare e di muoversi direttamente e apertamente verso la soddisfazione dei propri bisogni.

Ogni violazione di questi diritti possa provocare della rabbia che spesso  non si riesce ad esprimere e che rimarrà “congelata” nel suo corpo. Di solito l'ipercontrollo della rabbia deriva dal fatto che le regole educative e sociali ne condannano l’espressione, ma anche dalla paura di esserne sopraffatti o che provochi la rottura irreparabile del legame. In mancanza di una azione assertiva veniamo inevitabilmente colti da un senso di debolezza e di perdita di potere, che genera ulteriore rabbia.

In molti Fiori di Bach possiamo intravedere delle caratteristiche di rabbia, espressa in modo più o meno sottile.

Holly è certamente il primo fiore che ci viene in mente, incarna l’archetipo della rabbia esplosiva,della reazione violenta ed impulsiva.

Willow è in qualche maniera il suo opposto: in questo caso la rabbia viene espressa in maniera passiva, tramite il sordo rancore, il lamento, i ritardi, la mancata collaborazione, la lontananza fisica ed affettiva.

Nel caso di Pine la rabbia non viene scaricata nell’ambiente ma viene rivolta contro se stessi, con il meccanismo del senso di colpa.

Anche Oak rivolge la rabbia verso di sé, continuando ad impegnarsi e a tenere duro anche se in realtà vorrebbe mollare tutto.

In Wild Rose la persona re-prime la rabbia e si de-prime, cadendo nell’apatia

Beech esprime la sua rabbia criticando gli altri ed anche se stesso

Rock Water si impone una dura disciplina, che può avere anche una componente di forzatura rabbiosa.

Chicory si arrabbia quando viene lasciata sola o viene criticata, e reagisce con l’impulso a trattenere vicino a sé in tutti i modi

Cherry Plum può derivare da una rabbia che si percepisce come una forza che agisce contro se stessi, provocando la paura di perdere il controllo e scoppi di ira ingiustificati.

I Fiori di Bach ci aiutano ad andare in questa direzione, consentendoci di essere più rilassati e in armonia.
Secondo il Dr Bach la soluzione alla rabbia è nello sviluppo della qualità dell’amore, un amore incondizionato che nasce dalla percezione dell’unità del tutto. Egli invita anche a sviluppare la qualità della calma : “dobbiamo ricercare con tutte le nostre forze la pace interiore, immaginando il nostro spirito come un lago dalla superficie liscia, senza onde o increspature che ne turbino la tranquillità….un aiuto concreto potrà venirci dal dedicare ogni giorno qualche minuto a meditare sulla bellezza della pace e sui benefici effetti della calma… per chi è malato la pace della mente e l’armonia con l’Anima sono di grande aiuto per la guarigione”.
 -Appunti tratti dalla Tesi Operatore Olistico di Anna Laura Galati-