I Fiori di Bach secondo Dott.ssa Marcella Saponaro

Marcella Saponaro laureata in Medicina e Chirurgia a Pisa, specialista in ginecologia agopuntura e medicina psicosomatica ha studiato e approfondito la floriterapia di Bach e la gemmoterapia. Oltre all'attività terapeutica, conduce corsi e seminari di medicina naturale presso l'Università Tor Vergata di Roma, la Scuola di Floriterapia di Riza Psicosomatica la Life Quality Project International e diverse scuole di Naturopatia. Il lavoro con i Fiori di Bach rappresenta un'avventura affascinante per ciascun terapeuta. Un viaggio pieno di scoperte su tutte le sfumature dell'animo umano, in cui riconoscersi e rispecchiarsi: la conoscenza diventa così una prova, una possibilità di crescita interiore cui non ci si può sottrarre. La floriterapia, e soprattutto l'eredità culturale e spirituale di Bach, hanno cambiato la mia vita e il mio lavoro, il mio essere donna e medico. Hanno cambiato l'approccio alla cura, i colloqui diagnostici, il modo di osservare la paziente e di aiutarla. Una nuova visione della persona e della malattia, la ricerca di un senso da dare alla sofferenza umana, che diventa il punto centrale di tutto il lavoro terapeutico. D'altra parte l'esperienza come ginecologa in tutti questi anni mi dice che sarebbe impensabile in questo campo prescindere da un approccio olistico e psicosomatico. Le connessioni neuroendocrine sono evidenti, fortissime. Uno stato conflittuale, un abbandono o un trauma possono alterare in poco tempo il ritmo delle mestruazioni, diminuire la fertilità, anticipare la menopausa o provocare una dismenorrea. La scelta del sintomo ha spesso una forte relazione simbolica con il problema che lo ha causato e ovviamente con la tipologia caratteriale della paziente. Ma se la malattia è la comunicazione di un malessere, di una frattura tra l'Io Superiore e la personalità che lo limita, anche la stessa paziente comunica questo conflitto con tutto ciò che può, con i gesti, il sorriso, gli occhi, la postura, i movimenti della mano, il respiro, il saluto, il volume della voce. È un complesso linguaggio cifrato, da esplorare e tradurre in una richiesta concreta d'aiuto. A volte questo mondo non verbale sopravanza prepotente tutte le parole, instaura un contatto non udibile ma percepibile con tutto il nostro essere.Se l'osservazione diagnostica viene gestita nel modo corretto, la floriterapia diventa uno strumento di cura ancora più potente, perché così il linguaggio del fiore si pone in sintonia totale col linguaggio della malattia. Ci sono già innumerevoli libri sui Fiori di Bach ai quali sarebbe impossibile aggiungere qualcosa di nuovo; perciò voglio dare un contributo, come ginecologa e floriterapeuta, il tutto nasce dal desiderio di condividerei l'esperienza clinica di questi anni, l'uso dei rimedi floreali nel mondo femminile e nelle patologie ginecologiche, l'osservazione quotidiana di tante tipologie caratteriali e delle loro modalità espressive. Per tale motivo la descrizione dei Fiori di Bach viene fatta qui prediligendo assolutamente questo taglio comunicativo e descrivendo tutto ciò che si sperimenta in un setting terapeutico: dalla telefonata preliminare per fissare l'appuntamento al saluto della paziente, la descrizione dei suoi disturbi, le rughe, la fisiognomica ecc.  Tutto ciò non vuole essere una standardizzazione delle tipologie o una fonte di "ricette" curative: l'incontro resta sempre un momento unico e irripetibile, in cui niente è prevedibile, in cui la sensibilità e la comprensione del terapeuta vanno di pari passo con la volontà della paziente di uscire dal malessere. Ovviamente quanto viene riferito non vuole rappresentare un insieme di verità assolute, né una standardizzazione di ricette o caratteri, ma essere solo un materiale clinico che metto a disposizione degli allievi e dei terapeuti che si avvicinano a questa metodica. La descrizione dei Fiori di Bach verrà presentata secondo una classificazione assolutamente clinica, con gruppi divisi a seconda del sintomo principale lamentato dalla paziente. In questo modo l'approccio diagnostico è facilitato, anche perché le somatizzazioni sono spesso comuni a tutto il gruppo. Alcuni rimedi possono appartenere a più di un gruppo (ad esempio, Wild Rose sta sia nel gruppo della depressione che in quello della stanchezza, oppure Impatiens e Vervain che si trovano in quello dell'ansia e in quello della rigidità). Nella descrizione dei rimedi a volte sarà inevitabile il riferimento ad alcune ricerche o tecniche sviluppate negli ultimi anni, che utilizzo nella pratica quotidiana (Binari di Kràmer, Principi transpersonali di Orozco, Nuova Medicina di Ryke Geerd Hamer). Per approfondire tali argomenti, le lettrici potranno ovviamente fare riferimento ai corsi e ai libri specifici (vedi Note e riferimenti bibliografici). Le tecniche di aromaterapia sottile descritte provengono dagli insegnamenti di Carla Ribechini, grande studiosa di questa disciplina e amica preziosa.

CLASSIFICAZIONE CLINICA

ANSIA
lmpatiens, Agrimony, Vervain, Aspen, Red Chestnut, White Chestnut;

DEPRESSIONE    
Gentian, Mustard, Gorse, Wild Rose, Pine, Honeysuckle, Sweef Chestnut, (Chicory);

STANCHEZZA    
Oak, Elm, Hornbeam, Olive, Centaury ,(Wild Rose, Gentian, Mustard);

PAURA    
Mimulus, Cherry Plum, Larch, Rock Rose, (Aspen);

INCERTEZZA    
Scleranthus, Cerato, Wild Oat;

IPOCONDRIA    
Heather, Chicory, (Mimulus, Crab Apple);

MANCANZA DI CONCENTRAZIONE
Clematis, Chestnut Bud, (Whife Chestnut)

Rabbia 
Holly, WilIow;

RGIDITA'
Rock Water, Beech, Water Violet, Vine (lmpatiens, Vervain, Oak);

CAMBIAMENTO
Wainut

PUREZZA
Crab Apple

TRAUMI
Star of Bethlehem